SOLIERA. Ottavo appuntamento con la rubrica dei Leprotti “Offload”, che vede ospite una coppia di protagonisti del rugby biancazzurro che, in una classica intervista doppia, risponderanno ad alcune domande raccontandoci pensieri, ricordi, aneddoti del mondo dei Leprotti Rugby Soliera.
Per l’appuntamento odierno della nostra rubrica gli ospiti sono Andrea Orsi e Sara Menozzi, i genitori dei fratelli leprotti Riccardo e Giovanni Orsi.
Il leprotto Riccardo, nel mondo del rugby fin da piccolo
Lascia o raddoppia, la famiglia Orsi raddoppia e da quest’anno presenta alle batterie di partenza il nuovo leprotto Riccardo fianco a fianco al veterano leprotto Giovanni. La nuova UNDER 6 dei Leprotti nasce insieme a Riccardo che, insieme ai suoi nuovi amici, ha dato spettacolo nel primo festival di Parma. Com’è stato per Riccardo l’approccio a questo festival e al rugby in generale?
Andrea: Riccardo era super carico, ha sempre avuto un approccio entusiasta alla vita e il rugby non fa eccezione. Ha sempre voglia di andare all’allenamento e per il primo festival stagionale di Parma era super entusiasta tanto che è rimasto un po’ basito dal fatto di non aver fatto una vera e propria partita, si è comunque divertito tantissimo e non vede l’ora di andare al prossimo. Poi per lui è l’occasione di imitare il fratellone Giovanni, se Giovanni fa una cosa è sicuramente una cosa bella.
Sara: L’approccio di Riccardo è stato super positivo. Respira l’aria del rugby da quando è nato perché suo fratello ha iniziato a praticare questo sport con i Leprotti quando Riccardo aveva poco più di un anno, quindi Riccardo è cresciuto a bordo campo. Con il passare del tempo ha iniziato a chiedere insistentemente di giocare con Giovanni e quando finalmente ha potuto partecipare agli allenamenti è sbocciato tutto l’entusiasmo! Al primo festival stagionale di Parma si è divertito tantissimo e l’approccio ludico ha contribuito a stimolare il suo coinvolgimento. Mi ha già chiesto quando ci sarà la prossima “partita”!
Il veterano Giovanni e il novellino Riccardo
Dall’altra parte abbiamo appunto il veterano Giovanni che, da quest’anno, va a comporre la nuova UNDER 10. Una selezione con numeri importanti quella di coach Fabio, che sicuramente divertirà e si divertirà in giro per la regione. Per Giovanni è stato un balzo importante, dall’UNDER 8 all’UNDER 10, nuovi compagni di squadra e un nuovo gioco considerando il salto di categoria. Ma sicuramente la cosa più divertente è vedere suo fratello dentro al rettangolo verde e non più fuori a fare il tifo, che emozione è stata per Giovanni vedere il suo fratellino diventare un leprotto come lui?
Andrea: Giovanni era un po’ teso prima dell’esordio, intimorito dalla stazza dei bimbi più grandi e pensava di non essere all’altezza, dopo gli ultimi allenamenti e il festival invece era entusiasta vedendo come anche in UNDER 10 il divertimento fosse assicurato. Si è integrato molto bene nel gruppo e si diverte molto. Vedere Riccardo giocare è bello per lui e ogni tanto gli da qualche consiglio anche se tra fratelli la competizione la fa spesso da padrone e Giovanni parla del Rugby a Riccardo con il fare del veterano…
Lo sport è una cosa che condividono e li sta unendo, anche dopo allenamento si raccontano alcuni episodi, sistemano i paradenti e i caschetti insieme….fanno squadra!
Sara: Giovanni era molto contento di condividere questo momento sportivo con Riccardo e adesso si sfidano anche a casa a chi placca meglio. Si incoraggiano a vicenda per andare ad allenamento quando, nei momenti di stanchezza o nelle giornate no, uno dei due vuole stare a casa e saltare l’appuntamento sul campo.
La grande famiglia dei leprotti sta aspettando proprio te!
La grande famiglia dei leprotti si allarga e non vogliamo smettere di crescere, nuovi obiettivi ci attendono per questa nuova e entusiasmante stagione. Molti nostri lettori ovviamente apprendono delle avventure dei nostri leprotti durante gli allenamenti al “Morello” e nei festival del rugby durante la stagione ma non sanno come si vive il rugby all’interno del nostro club. Dall’altra parte del PC, del tablet, dello smartphone hai un genitore che è pronto per portare il suo nuovo leprotto / leprotta all’interno della nostra grande famiglia. Se ti chiedesse come si vive il rugby nei Leprotti, come si vivono le grandi domeniche dei Leprotti o com’è il clima al “Morello” durante i nostri allenamenti cosa gli racconteresti?
Andrea: Come ho avuto modo di dire anche di persona ad alcuni genitori quando mi chiedono “che sport fanno Giovanni e Riccardo”, il rugby nei Leprotti si vive con allegra serietà se mi passate la licenza poetica. Nel senso che si fa sport per imparare a giocare a Rugby ad un buon livello e questo richiede sforzo ed impegno, ma lo si fa con il sorriso sulle labbra e con la gioia di far fatica. Inoltre Giovanni lo vedo molto cambiato, prima che iniziasse a fare uno sport di squadra era abbastanza restio a fare nuove conoscenze, grazie anche al Rugby – lo sport di squadra per definizione – ha imparato a rompere il ghiaccio. Per esempio era abbastanza timoroso in merito al passaggio di categoria con i ragazzi più grandi, è stato bello vedere la sua reazione e il suo buttarsi nella squadra con sempre maggiore confidenza. Le domeniche al Morello fanno arrivare al lunedì in sovrappeso, sono occasioni sportive molto conviviali, i genitori sono fantastici nel sostenere i loro Leprotti e la società con il loro lavoro e le loro preparazioni, tutti entusiasti nel farlo! Chiaramente siamo consapevoli del lavoro ancora da fare, il Morello è “Lavori in Corso” ma il clima ti fa sentire a casa e non ti fa pensare a quello che manca ma a quello di bello e buono che c’è!
Sara: Gli direi che scegliere Rugby come sport per il proprio figlio è un’ottima scelta! Sfaterei assolutamente il mito dello sport violento e se pensano che il rugby sia violento li inviterei a vedere partite di altri sport per capire la differenza. L’ambiente del rugby in generale è positivo e trasmette valori sani a differenza di altre realtà sportive. C’è grande rispetto dell’avversario e i bambini imparano il concetto del lavoro di squadra e di supporto reciproco. Nelle domeniche di tornei si respira sempre un clima amichevole e non competitivo sicuramente favorito dalla bellissima tradizione del terzo tempo sconosciuta ai più. Al “Morello” siamo una grande famiglia e si ritrovano in scala più piccola i principi e i valori di questo bellissimo sport! I bambini durante gli allenamenti hanno modo di socializzare e farsi nuovi amici e sono aiutati a superare le loro difficoltà. Personalmente ho potuto constatare con gioia che Giovanni è riuscito a superare la sua timidezza (che non è sparita), imparando a gestirla soprattutto nei momenti di contatto inevitabili in questo sport e mi sento di dire che anche le allenatrici e gli allenatori hanno contribuito a tutto questo.